TURANDOT A TRIESTE : UN SUCCESSO ANCHE LA SECONDA COMPAGNIA

Recensione di Turandot di Giacomo Puccini in scena al Verdi di Trieste dal 12 maggio al 21 maggio 2023

 

Il teatro Verdi di Trieste ha schierato due valide compagnie per Turandot.

Riaffermato il valore delle scelte scenografiche di Paolo Vitale, in questa occasione decisamente raffinate e molto agili e funzionali e sottolineata la bellezza dei  costumi di Danilo Coppola, che  la figura della signora Hundeling rendono ancora più suggestivi, sicuramente uno dei principali meriti del successo va al lavoro del regista Davide Garattini Raimondi, coadiuvato da  Anna Aiello, che ha saputo lavorare sia  sulla visione complessiva, con un popolo prigioniero ed alienato, costretto in una gabbia psicologica ma anche fisica, sia sulla recitazione dei singoli interpreti, regalandoci momenti di  poetica intensità , ma soprattutto permettendo per esempio alla protagonista,  nonostante una approssimativa dizione, di vivere in scena il significato di ogni parola del testo, di trasmettere un crescendo narrativo intenso e credibile, che dimostra  l’attenzione e l’appropriatezza del lavoro registico..

Con il passare delle repliche il maestro Jordi Bernàcer ha saputo trovare un equilibrio adeguato fra le voci ed i volumi dell’orchestra, sempre affidabile, del Verdi: con questa mediazione la tessitura musicale appare più comprensibile, la narrazione risulta più struggente ed alla fine il plauso del pubblico premia giustamente il lavoro in crescendo del direttore, che inserisce con misura e professionalità gli interventi della Civica Orchestra di Fiati ‘G.Verdi’-Città di Trieste.

Piacevole il contributo de I Piccoli Cantori della città di Trieste diretti da Maria Cristina Semeraro.

Il coro , guidato da Paolo Longo, ha un ruolo preminente nella narrazione e dopo una partenza con alcuni eccessi sonori, cesella pagini di struggente bellezza.

Confermano il loro valore gli interpreti dei ruoli minori: lussuosa vocalmente  la figura del principe di Persia di Massimo Marsi.

Appropriate le ancelle di Luisella Capoccia e Federica Guina.

Rimarchevole per vocalità e capacità sceniche il mandarino di Italo Proferisce.

Gianluca Sorrentino è un alternante Altoum, che nel corso dell’atto, dopo una buona partenza, risulta affaticato e poco udibile.

Interessante il Timur di Gabriele Sagona, con un canto arricchito da un colore intenso, graffiato dalla vita, credibile e drammatico.

Importante il contributo delle tre maschere, che riescono, pur spiritose, a non scivolare mai nella farsa: Saverio Pugliese mette la sua sicura voce da tenore al servizio di Pang, venando il racconto di una credibile malinconia; Pong , Enrico Inviglia , ha sfoggiato l’ eleganza scenica e vocale che lo contraddistingue;Ping, Nicolò Ceriani, si è confermato cantante generoso, sicuro e potente vocalmente, mai scontato scenicamente, credibile ed attento .

Angela Nisi è stata una Liù commovente, in particolare nella seconda aria, ma non sempre in grado di emergere dal suono orchestrale.

Carlo Ventre , ritorna dopo qualche anno al Verdi e festeggia simbolicamente il quarto di secolo dall’esordio al teatro  triestino.

La voce è piena, potente, ampia, esibita con baldanza, senza però perdere l’occasione di cesellare una intensa e commovente Nessun Dorma’, che strappa una ovazione alla platea.

Maida Hundeling è una convincente Turandot, che deve lavorare sulla dizione, ma che vocalmente padroneggia il personaggio con una recitazione coinvolgente , la solidità di una voce sontuosa in tutti i registri, dagli acuti taglienti  ma anche capace  di cesellare una straziata supplica a fior di labbra, rivolta al padre chiedendogli di scioglierla dal giuramento del matrimonio.

In chiusura dello spetttacolo, commovente il duetto di sguardi fra Turandot e Lo-u-ling durante ‘ Tu che di gel sei cinta’: abbiamo assistito alla presa di coscienza da parte della principessa che l’unica risposta per  dimenticare la violenza è l’amore che per tanti anni aveva lasciato lontano dalla  sua vita.

Una bella pagina di teatro, che riesce a dare  un senso alla scelta di chiudere l’opera sull’ultima nota scritta da Puccini.

Alla fine oltre dieci minuti di applausi per tutti ed ovazioni per Ventre, Hundeling e Bernacer.

Gianluca Macovez

 

informazioni
TURANDOT
Musica di Giacomo Puccini
Dramma lirico in tre atti e cinque quadri su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
Edizioni Casa Ricordi, Milano
Maestro Concertatore e Direttore JORDI BERNÀCER
Regia DAVIDE GARATTINI RAIMONDI
Scene e disegno luci PAOLO VITALE
Costumi DANILO COPPOLA
Assistente alla regia e movimenti scenici ANNA AIELLO

Personaggi e interpreti

Turandot  MAIDA HUNDELING

Calaf     CARLO VENTRE

Liù    ANGELA NISI

Timur  GABRIELE SAGONA

Ping NICOLO’ CERIANI
Pang SAVERIO PUGLIESE
Pong ENRICO IVIGLIA
L’imperatore Altoum GIANLUCA SORRENTINO
Mandarino ITALO PROFERISCE

Prima ancella
FEDERICA GUINA

Seconda ancella
LUISELLA CAPOCCIA

Il principe di Persia
MASSIMO MARSI

Con la partecipazione del coro I Piccoli Cantori della città di Trieste diretti dal CRISTINA SEMERARO e della CIVICA ORCHESTRA DI FIATI “G. VERDI” – CITTÀ DI TRIESTE


ALLESTIMENTO DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE

Maestro del Coro PAOLO LONGO
ORCHESTRA, CORO E TECNICI DELLA FONDAZIONE TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE

 

Turandot Trieste 2023 secondo cast

 

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