Il Trovatore inaugura la stagione 2019 a Bologna

TCBO: Il trovatore di Giuseppe Verdi inaugura la stagione 2019

Sul podio Pinchas Steinberg, regia di Robert Wilson

Serata di gala il 22 gennaio, con diretta su Radio3 Rai
Repliche fino al 29 gennaio

 

«La prima cosa che faccio nelle prove è illuminare la scena: senza luce non c’è spazio. Per illuminare un mondo che Verdi ha descritto così buio, c’è bisogno di luce per renderlo ancora più buio». Sono le parole del regista Robert Wilson a proposito del suo nuovo allestimento del Trovatore di Giuseppe Verdi, che inaugura la Stagione 2019 del Teatro Comunale di Bologna il 22 gennaio ore 20 con serata di gala e trasmissione in diretta su Radio3 Rai.

Lo spettacolo è stato realizzato da Wilson per Le Trouvère, la versione francese del capolavoro verdiano che ha visto la luce nel settembre 2018 al Teatro Farnese di Parma nell’ambito del Festival Verdi; una co-produzione tra Comunale, Teatro Regio di Parma e Change Performing Arts. A Bologna, però, la messinscena sarà ripensata da Wilson stesso per il palco della Sala Bibiena e per la più consueta versione dell’opera del 1853 in lingua italiana, con scene e luci firmate dal regista, costumi di Julia von Leliwa, trucco di Manu Halligan e drammaturgia di José Enrique Macián. Prosegue, dunque, nel nome di Verdi la collaborazione tra il Comunale e l’artista statunitense, dopo il Macbeth del 2013 ripreso nel 2015.

Sul podio dell’Orchestra e del Coro del TCBO l’israeliano Pinchas Steinberg, che ritorna dopo aver diretto numerosi concerti negli ultimi venticinque anni e che con questo titolo interpreterà la sua prima opera a Bologna. Steinberg è ospite regolare di prestigiose compagini come i Berliner Philharmoniker, la London Symphony Orchestra, l’Orchestre national de France, la Boston Symphony Orchestra e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

A dar voce alle passioni e alle insidie che infittiscono la trama dell’opera sono chiamati il tenore Riccardo Massi nella parte eponima di Manrico, il soprano cinese Guanqun Yu in quella di Leonora, il baritono Dario Solari come Conte di Luna, il mezzosoprano Nino Surguladze nei panni della zingara Azucena. Completano il cast Marco Spotti (Ferrando), Tonia Langella (Ines), Cristiano Olivieri (Ruiz e Un messo) e Nicolò Donini (Un vecchio zingaro). Il coro è preparato dal nuovo Maestro del Coro del Comunale Alberto Malazzi.

Regista, pittore, scultore, coreografo, video-artista, designer di suoni e luci, Wilson ha vinto il “Leone d’Oro” alla Biennale di Venezia nel 1993 per un’opera scultorea. L’estetica rigorosa e inconfondibile, l’astrazione e l’eleganza formale, nonché la dilatazione dei movimenti sono alla base del suo stile, divenuto celebre anche per performance estreme come The Life and Times of Joseph Stalin (dodici ore in totale), o KA MOUNTain and GUARDenia Terrace, messa in scena su un monte iraniano per la durata di sette giorni. Ha collaborato con artisti come William S. Burroughs, Allen Ginsberg, Tom Waits, David Byrne e Philip Glass, per il quale ha ideato l’opera Einstein on the Beach.

«Quando anni fa mi è stato suggerito di mettere in scena un’opera Verdi – racconta Robert Wilson – la mia risposta è stata: “Oh, non farò mai Verdi”. Ma eccomi qua, al lavoro con la mia quarta produzione verdiana. A quel tempo avevo un’idea sbagliata di cosa fosse la musica di Verdi, le sue opere mi sembrava avessero bisogno di grandi produzioni, sfarzose, romantiche. Ma più ascoltavo la sua musica e più ci lavoravo, più ho imparato che le sue opere hanno un’intimità e una grande bellezza interiore. In contrasto al mondo feudale del Trovatore, prosegue il regista ho messo in scena una realtà parallela silenziosa, ispirata dalle cartoline vintage e popolata di gente comune del diciannovesimo secolo, gente che Verdi avrebbe visto in città e nei paesi limitrofi. Un uomo anziano seduto, una vecchia signora alla fontana, una giovane ragazza che spinge una carrozzina: queste figure silenziose vivono in un altro mondo, un mondo di ricordi. Esistono al fianco dei personaggi di Verdi ma raramente interagiscono tra loro».

Il trovatore, in scena fino al 29 gennaio, vedrà protagonisti, nelle recite del 23, del 26 e del 29, Diego Cavazzin (Manrico), Marta Torbidoni (Leonora), Vasily Ladyuk (Conte di Luna) e Cristina Melis (Azucena).

La recita di sabato 26 gennaio del Trovatore verrà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube del Teatro Comunale di Bologna con inizio alle ore 18.00.

Lo spettacolo è realizzato grazie al contributo del Gruppo Hera, che da anni sostiene la Fondazione Teatro Comunale di Bologna, proseguendo nell’impegno a favore delle eccellenze culturali che animano il tessuto sociale del territorio raggiunto dai propri servizi.

I biglietti (da 140 a 10 euro) sono in vendita sul sito www.tcbo.it e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Eventuali biglietti invenduti saranno disponibili il giorno dello spettacolo al 50% del costo.

Photo©LucieJansch

21.01.2019

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