Liepāja Opera: La damnation de Faust.

Con un prezioso allestimento di “La damnation de Faust” di Berlioz si sono chiusi i festeggiamenti per il centenario della “Liepāja Opera”.

Liepaja, Concert Hall Great Amber

“La damnation de Faust”

composizione per soli, coro e orchestra di Hector Berlioz

musiche di Hector Berlioz

libretto di Almire Gandonnière, Hector Berlioz

Faust     Mickael Spadaccini

Marguerite      Anna Brull

Mephistopleles    Thomas Essl

Brander       Pavlo Balakin

BANIU

Liepāja Symphony Orchestra , Coro Accademico di Stato “Latvija” e il coro misto “INTIS” del Centro di Arte Popolare e Cultura Liepāj

Direttore  Imants Resnis
Scene e Costumi: Anna  Heinrihsone

Regia: Juana Ines Cano Restrepo
 

 

Il teatro della città lettone, scelta come capitale europea della cultura per il 2027, ha scelto una suggestiva versione scenica, esaltata dalla struttura architettonica della modernissima sala, che consente di sviluppare la vicenda su piani paralleli:  nella parte inferiore una scenografia essenziale accompagna i solisti nel racconto della vicenda, mentre nella zona alta il coro rimane fisso, in una imponenza ieratica digrande impatto visivo.

 La scelta di un titolo così complesso per celebrare era legato al fatto che la ‘Liepaja Opera’ nel 1922 era stata inaugurata dal ‘Faust’ di Gounod e si è voluto guardare al passato ed al futuro allo stesso tempo: una citazione simbolica, ma anche una scelta musicale differente, quasi a dire che il futuro deve avere la conoscenza del passato, ma anche che il passato può essere una traccia ma non un vincolo.

Insomma una scelta quanto mai raffinata, supportata da una resa musicale di grande livello, grazie alla buona resa dell’orchestra, che ha un rapporto privilegiato con il Maestro Resnis  ed alla presenza di ben tre cori, che esaltano la componente trascendentale di questa composizione.

Dal punto di vista vocale le cose vanno bene. Corretto Pavlo Balakin nella breve parte di Brander; Marguerite è interpretata dal mezzosoprano Anna Brull, solista dell’Opera di Graz, che oltre ad una buona impostazione vocale, può contare su una piacevole presenza, che la aiuta a rendere credibile e suggestiva la sua interpretazione; dagli organici di Graz arriva anche il Mefistofele di Tomas Essl, un baritono dalla voce non particolarmente scura, ma ben educata, con una buona tenuta sulle note alte ed una voce molto musicale.

Il vero fulcro della serata, però, è stato il protagonista: Mickael Spadaccini, un tenore dalla carriera internazionale, che appare saltuariamente anche sulle scene italiane, la cui voce in questi anni è andata crescendo e che al momento ha maturato un colore  virile, acuti squillanti ed una tavolozza di sfumature variegata.

Scenicamente siamo davanti ad un interprete intenso, che riesce a disegnare un Faust credibile, straziato, in perenne lotta con la fatica di vivere, tratteggiato sfuggendo da eccessi teatrali e facili effetti, anche grazie alla interessante regia di Juana Ines Cano Restrepo, che realizza uno spettacolo moderno ma non sfrontato, aiutata dagli splendidi costumi di Anna Heinrihsone, autrice anche delle scene funzionali.

Alla fine applausi meritati per tutti.

Liepaja, 28 ottobre 2022

Gianluca Macovez 

 

Berlioz - la damnation de Faust

Berlioz - la damnation de Faust

Berlioz - la damnation de Faust

Leave a Comment