1° Concorso di Canto Virtuale SOI Scuola dell’Opera Italiana Fiorenza Cedolins

 

La finale del 1° Concorso di Canto Virtuale SOI Scuola dell’Opera Italiana Fiorenza Cedolins ad Udine

 

In soli quattro anni il Concorso SOI Fiorenza Cedolins , prima rassegna canora ‘virtuale’ ,  occupa un posto rilevante  nel panorama lirico internazionale.

Questa modalità, nata per reagire a tutte  le difficoltà legate al Covid, si  è dimostrata interessante  e nuova perché ha permesso  di allargare sia la giuria, formata da un centinaio di addetti ai lavori,  sia  ai partecipanti di non sobbarcarsi enorme spese di trasporto e vitto per magari non superare neanche la prima selezione.

La concretezza della validità si può vedere nei curriculum dei premiati, che dopo il premio hanno dato una svolta importante alle loro carriere. Qualche esempio? Laura Esposito che è stata Paminanel trionfale ‘Flauto Magico’ a Como; la Gregorian , prossima Mimì in Arena; Andrea Vittorio De Campo ha cantato diretto da Muti , solo per fare i primi nomi che vengono in mente.

Idea quindi quanto mai meritoria, che ha incontrato un largo successo e che ha trovato come sedi per la finale, quando è stato possibile celebrarla in presenza, importanti teatri italiani: Bologna, Cagliari ed ora al teatro ‘Giovanni da Udine’.

Che certo non vanta la tradizione e la fama degli altri due,  ma che può contare sul prestigio  internazionale del suo Direttore Artistico: la signora Cedolins.

Poteva essere l’occasione per  lanciare nel mondo l’immagine di Udine, città del Tiepolo, coinvolgendo proprio i concorrenti provenienti da posti lontanissimi.

Si poteva pensare a qualche sinergia per valorizzare il territorio, fare in maniera che nei paesi di provenienza degli interpreti, dove sicuramente usciranno articoli su articoli dedicati loro, si parlasse del capoluogo friulano, dell’attenzione culturale delle istituzioni, dei festeggiamenti ai vincitori.

Invece non c’era traccia di rappresentanti comunali, non c’era un politico che presenziasse, non c’era un saluto del teatro.

Il vuoto. Prima e dopo. Chi ha vinto non ha ricevuto neanche un fiore, una stretta di mano di un amministratore, un qualsiasi ricordo dell’esperienza che fosse legato alla città.

Chiariamo: non serviva ai cantanti e non serviva al premio.  Lo avremmo voluto perché, da pubblico, ci sarebbe piaciuto che accadesse; perché il territorio ne avrebbe guadagnato in termini di immagine; perché sarebbe stato bello che invece che continuare a ricordare che in un cinema della città aveva cantato la giovane Callas, da adesso si potesse guardare alla città come ad una fucina per futuri talenti.

Pensavamo  che avere le finali di questo premio fosse un regalo alla città, invece a vedere la partecipazione a tutti i livelli pare sia stato un intoppo.

Una occasione mancata, che certo non appanna la proposta ma ferisce gli appassionati.

La serata ha visto l’esibizione di undici cantanti, perché alcune difficoltà burocratiche hanno bloccato l’esibizione del mezzosoprano Akiko Haruyama, ognuno dei quali ha proposto due brani, accompagnato al pianoforte dal talento e dalla tecnica sicura di Daniele Bonini.

La gara prevedeva moltissimi premi.

Alcuni sono andati ad interpreti non presenti, perché erano stai assegnati sulla base dei video inviati.

Altri non sono ancora stati assegnati perché, evidentemente, la discussione era articolata e non si sono voluti dilatare ulteriormente i tempi. Altri ancora, come il  Premio Speciale Bonaldo Giaiotti per il migliore basso, non sono stati assegnati e  sostituiti da quattro borse di studio assegnate a Rafaela Albuquerque, Aodeng Gerile, Yutong Shen, Gagik Vardanian.

Rafaela Albuquerque, soprano portoghese dalla solida carriera si è presentata con una voce potente sia  nel corpo che negli acuti. Ha un colore drammatico, interessante, ma forse deve riflettere sulla scelta dei brani: ha proposto due arie complesse come: ‘Porgi Amor’ da ‘Le nozze di Figaro’ e ‘Dieu, quel frisson – Air dupoison’ da ‘Romeo et Juliette’ di Charles Gounod che non sembrano quelli più adatti al suo tipo di vocalità odierna,

Gerile Aodeng è una cantante  dalla carriera internazionale già solida.

Ruhe sanf, mein holdes Leben’ da Zaide di Mozart e  ‘Caro nome’ da Rigoletto sono i due brani scelti, il secondo dei quali le frutta il Premio Speciale SOI Fiorenza Cedolins al Miglior video per regia, scena, costumi.

In entrambi il soprano cinese punta sugli effetti virtuosistici, peraltro non pirotecnici e questo limita sia l’espressività che la narrazione.

 

Yutong Shen ,soprano proveniente dalla Cina, ha già all’attivo la partecipazione a spettacoli, anche in Italia.  Forte dsi una estensione amplissima, che counque non ostenta in modo esagerato, esegue  con garbo prima ‘A vos jeux, mes amis’ da ‘Hamlet’ di Ambroise Thomas e poi ‘Ah, rendetemi la speme… Qui la voce… Vien diletto ‘da I puritani di Vincenzo Bellini . ha una tecnica appropriata che le consente di superare le difficoltà vocali e tecniche dei due pezzi, che certamente sarebbero risultati più convincenti con una interpretazione di maggior coinvolgimento, ottenibile con un lavoro  più approfondito sul senso delle parole. Oltre alla borsa di studio, la brava cantante ottiene  il Premio Speciale Fondazione Teatri di Piacenza e si classifica al quarto posto del Premio SOI.

 

Gagik Vardanyan , classificatosi al quinto posto del premio SOI, è un baritono armeno già da qualche anno in carriera. Voce potente, dal suono un po’ nasale, canta con carattere  ‘Come Paride vezzoso’ da L’elisir d’amore.

Ha una buona tecnica, che certamente lo supporterà nel lavoro per mettere in evidenza appieno le sue potenzialità.

Interessante la tenuta  in ‘Vien Leonora… De’ nemici tuoi’, la complessa  aria  da ‘La favorita’ .

Un lavoro sui testi ed il superamento di alcune criticità non gravissime, lo porteranno nei cartelloni dei principali teatri europei.

Ha ricevuto, non a caso, due riconoscimenti come  il Premio Speciale Agenzia Only Stage London (ex aequo) Migliore interprete verdiano ed il  Premio Speciale Fondazione Teatri di Piacenza.

L’Italia era rappresentata da due voci maschili Francesco Solinas, baritono in carriera da diversi anni   ed il tenore Michele Cerullo .

Solinas canta con sicurezza due arie di Verdi:Per me giunto… O Carlo ascolta’ da ‘Don Carlo’ Di Provenza il mar, il suol’ da ‘La traviata’.

Per entrambe vale la considerazione che sono interpretate con misura, buon uso della voce, correttezza negli acuti. L’impressione è stata che la volontà di concentrarsi sui suoni  abbia messo un po’ in secondo piano l’aspetto poetico e narrativo dei pezzi, che non sono riusciti ad essere commoventi come avrebbero meritato.

Michele Cerullo , sesto classificato al Premio SOI ha una voce dal  corpo non particolarmente cospicuo e che probabilmente ha delle potenzialità ancora  da esprimere. Raggiunge senza difficoltà le note alte  delle due arie: A te, o cara’ da  ‘I Puritani’  ePourquoi me réveiller’  da ‘ Werther’ , nella quale riesce a colpire in alcuni passaggi, ma non riesce a dipingere appieno la complessità narrativa.

Il suo talento viene riconosciuto con il Premio Speciale Fondazione Teatri di Piacenza ed il doppio Premio Speciale CIA Opera São Paulo: Recital o Produzione a São Paulo per la Stagione 2024  ed Ammissione direttamente alla semifinale presenziale del Concurso Brasiliano di Canto Maria Callas di SãoPaulo edizione 2024.

L’altro tenore della serata, proveniente dalla Cina, era Yan Wang che ha scelto di interpretare due brani decisamente impegnativi: ‘Ah si ben mio… Di quella pira’ da ‘Il trovatore’ e ‘Nessun dorma’da ‘Turandot’.

Gi acuti sono interessanti, la tecnica appropriata, ma forse questi ruoli richiedono un corpo vocale più solido, con un peso maggiore, che probabilmente arriverà con il tempo.

In ogni caso la prova gli vale un riconoscimento importante: il  Premio Speciale Festival Puccini Torre del Lago, Concerto al Festival Puccini 2024 / Celebrazioni del Centenario.  

Costança Melo è un soprano che ha vinto premi e riconoscimentie che può annoverare nel curriculum numerosi master di specializzazione importanti. Siamo davanti ad una professionista determinata, che può contare su una vocalità ampia, svettante nella parte alta, pur non sempre aliena da qualche asprezza, forse dovuta anche alla comprensibile tensione. Il primo brano che propone è ‘Ah! non credea mirarti… Ah, non giunge’ da  ‘La sonnambula’ di Vincenzo Bellini. L’interpretazione è di grande impatto, con una parte iniziale dai toni dolenti ed una seconda ,all’opposto, dalle atmosfere quasi soubrettistiche.In Les oiseaux la charmille’ da Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbachconfezione un momento di teatro autentico: indossa il costume, si fa portare in scena, mima la bambola. Molto sicuranell’esecuzione, mette in risalto una estensione interessante, in particolare  verso l’alto. Ottiene il Premio Speciale Festival Donizetti di Bergamo, “Donizetti Opera”, oltre che un riconoscimento per la regia del video  con l’aria di Offenbach.

Si classifica al terzo posto del Premio SOI il soprano russo Anna Graf , che dopo gli studi in  patria si è specializzata in Italia e Germania. Siamo davanti ad una artista corretta, solida, con un canto pulito, capace di coinvolgere con il primo  brano,  tratto da ‘La Fanciulla di Neve’ di Rimsky– Korsakov . Molto interessante la tavolozza di colori messa in campo per ‘Lieder der Lulu’ dalla ‘Lulu’ di Alan Berg, eseguito con maestria, cercando toni espressionistici, cavalcando  l’emissione con determinazione e competenza e giocando con acuti potenti e nitidi e fiati amplissimi. A lei, oltre al terzo posto, che peraltro gode della sponsorizzazione della Fondazione Victoria de Los Angeles, che le ha attribuito anche il premio per il Lied , un contratto per una produzione al Carlo Felice di Genova ed il Premio Speciale Fondazione Teatri di Piacenza.. Qui la tavolozza è ampia, i colori si fanno arditi, dalle sfumature espressionistiche.                                                                                            

Mikhail Biryukov, basso-baritono russo, si classifica al secondo posto al Premio SOI Scuola dell’Opera Italiana Fiorenza Cedolins

‘A te l’estremo addio… Il lacerato spirito’ dal  ‘Simon Boccanegra’ è il suo primo brano, eseguito con appropriatezza tecnica, acuti sicuri e mettendo in risalto un colore caldo e suggestivo, tanto da vincere, ex aequo,  il Premio Speciale Agenzia Only stage London  Migliore interprete verdiano.

Old Convict’s’  da ‘ Lady Macbeth del distretto di Mtsensk’ di Dmitrij Šostakovič è il secondo brano, eseguito con grande trasporto narrativo, trovando suoni  dramamtici e colori intrisi  di oscurità e tensione. Gli acuti sono solidi e taglienti, i fiati ampli, il fraseggio intenso.

A conferma del valore di questo interprete, anche il Premio Speciale Fondazione Teatri di Piacenza.

La vincitrice del Primo premio del  Concorso SOI Fiorenza Cedolins 2024 è stata Elizaveta Shuvalova, un soprano russo che studia con Gabriella Morigi e  che ha già ottenuto diversi riconoscimenti internazionali.

Il primo brano è un suggestivo ‘Tanto affetto in tal momento’ da ‘La donna del lago’ di Gioachino Rossini , eseguito con eleganza e potenza, senza apparire mai sopra le righe, ma sempre estremamente corretta e puntuale.

Quello in cui però gioca al meglio le sue potenzialità è Kto ti moiangel li khranitel ‘ da Evgenij Onegin , eseguito  con grande coinvolgimento, mettendo in campo una tecnica sicura, una voce dai colori personali e suggestivi, che spazia dalle note basse ambrate, persino mezzosopranili, agli acuti più limpidi, passando per un centro solidissimo.

Pregevolissima la misura, il senso musicale, la volontà di non ostentare e di non sacrificare la narrazione drammatica agli effetti musicali.

Facile prevedere anche per lei una  brillante carriera.

A sottolineare ancora una volta lo spessore del Concorso e della serata.

Appuntamento al dal Galà dei Vincitori, previsto per il 7 giugno, che vede la partecipazione della FVG Orchestra, diretta da Giuliano Carella, con l’attribuzione del Premio alla Carriera SOI Scuola dell’Opera Italiana Fiorenza Cedolins, che è madrina della serata, al baritono Franco Vassallo .

 

Udine, Teatro Giovanni da Udine, 5 giugno 2024

1° Concorso di Canto Lirico Virtuale SOI Scuola dell’Opera Italiana Fiorenza Cedolins

5a edizione 2024  

Finale del Concorso

Con la partecipazione di

Anna Graf

Costança Melo

Yutong Shen

Elizaveta Shuvalova

Francesco Solinas

Gagik Vardanyan

Yan Wang

Rafaela Albuquerque

Gerile Aodeng

Mikhail Biryukov

Michele Cerullo

Daniele Bonini pianoforte

 

Giuria presenziale 

Rino Alessi giornalista, critico musicale

Alessandro Ariosi agente fondatore agenzia Ariosi Management 

Danilo Boaretto fondatore e direttore rivista online Operaclick 

Jorge Binaghi critico musicale, co-fondatore della Fondazione Victoria Los Angeles

Giulia Bruni agente lirico, agenzia DM Artist

Giuliano Carella direttore artistico I Solisti Veneti, direttore d’orchestra 

Beppino delle Vedove direttore Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine, organista

Luca Ioseffini direttore generale Accademia del Maggio Musicale Fiorentino

Fulvio Macciardi sovrintendente e direttore artistico Teatro Comunale di Bologna, presidente ANFOLS Associazione Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche 

Andrea Merli critico musicale

Paolo Rodda direttore artistico Teatro Verdi di Trieste 

Franco Silvestri agente fondatore agenzia Lirica International, presidente ARIACS Associazione dei Rappresentanti Italiani Artisti di Concerti e Spettacoli

Susanna Stefani Caetani agente fondatrice agenzia Only Stage Management 

Sandro Torlontano direttore Conservatorio G. Tartini di Trieste, chitarrista

Presidentessa  Fiorenza Cedolins fondatrice SOI, direttrice artistica Teatro Nuovo Giovanni da Udine, docente di canto lirico

Gianluca Macovez

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