La Romanza da salotto Italiana

Il genere musicale in voga nell’Ottocento: La Romanza da Salotto Italiana. Con Rossini, Bellini, Donizetti , Verdi e Tosti la massima espressione.

 

Alla romanza da salotto italiana si accostarono moltissimi compositori dell’800. Ebbe notevole fortuna grazie soprattutto alla facile diffusione nei salotti aristocratici e borghesi dell’epoca. Già nel 700, autori come Cherubini e Spontini si erano cimentati in questo genere, che risultava strutturato in forma semplice di arietta da camera, rievocando l’aria d’opera.

È con Rossini che la romanza da salotto acquista autonomia, staccandosi dallo stile operistico.

Ogni composizione risultava come un quadro a sé stante, poiché il carattere era scelto in base al contenuto del testo: da qui le varie denominazioni di Bolero, Tarantella, Rondò, Lamento. II soggetto delle romanze era sempre l’amore, un amore di maniera, fittizio e tormentato; veniva rappresentata una realtà affettata, con sentimenti artefatti e stereotipati.

La Romanza da salotto Italiana
Bellini, Donizetti, Rossini,Verdi, Tosti, Cimara

Anche la musica così si sclerotizzò in abusate formule ritmiche, melodiche e armoniche; il pianoforte fungeva solo da contorno al canto che divenne l’unico protagonista.

I testi poetici perlopiù erano di dilettanti o di anonimi, in quanto era frequente riunirsi nei salotti e proporre, agli amici intervenuti, nuovi testi da musicare estemporaneamente.

Non mancano comunque i grandi autori italiani tra i quali Foscolo, Metastasio, Pascoli, Leopardi, anche se i loro testi erano poco frequentati: i compositori, quasi per una forma di rispetto, ci si accostavano raramente e con molta cautela.

La romanza da salotto italiana è profondamente diversa dalla contemporanea produzione tedesca e francese; il Lied in Germania, utilizzando testi di autori considerevoli quali Heine, Schiller, Goethe, permette ai compositori un’autentica e nobile ispirazione, data da passioni, drammi e sentimenti veri, che danno alla musica la possibilità di fondersi con i versi esaltandone il pathos: Io stretto rapporto tra melodia e accompagnamento concorre a definire e plasmare l’atmosfera. In Francia, inizialmente, nella Romance, riscontriamo una somiglianza con la romanza da salotto italiana: anch’essa ha una semplice scrittura armonica, testi di poco spessore, uno stereotipato accompagnamento al pianoforte. Ma la Romance cede in breve tempo il passo alla Melodie, che, sotto l’influsso del Lied tedesco, utilizza versi di Lieder tradotti e successivamente poesie di grandi autori francesi fra cui Lamartine, Hugo e Gautier, con accompagnamenti più elaborati.

A cavallo tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, dalla romanza da salotto italiana nascono la lirica da camera e la canzonetta commerciale.

ln quest’ultima, il linguaggio diviene più scorrevole e più vicino alle forme parlate, mentre l’elemento musicale predilige frasi brevi, orecchiabili e facilmente memorizzabili.

Nella lirica da camera, invece, scompare quel sentimentalismo languido della romanza e si utilizzano testi poetici di autori quali Pascoli, Fogazzaro, Negri, D’Annunzio, capaci di assecondare e stimolare la fantasia creativa del musicista. Questa nuova musica per canto e pianoforte tenta di esprimere le sensazioni suscitate da ogni parola della poesia per diventare commento del testo.

La Romanza da salotto Italiana
G. Donizetti

Tra i più importanti operisti, Rossini e Donizetti hanno lasciato un numero cospicuo di romanze da salotto, mentre poche sono quelle di Bellini e Verdi; esse presentano tra loro caratteristiche stilistiche comuni e peculiarità che ci permettono di distinguere le composizioni dei vari autori. La struttura formale delle romanze è bipartita secondo un semplice schema AA1 o AB, o tripartita con uno schema più complesso come: AA1B ABA1 ABC; il periodo centrale, solitamente, è più breve degli altri mentre all’interno di questi schemi potevano trovarsi diverse varianti, in base ai rapporti tonali e alle varie modulazioni.

La linea del canto non copre mai una tessitura eccessivamente estesa; l’accompagnamento pianistico è solitamente formato da accordi ribattuti, arpeggiati, tremoli che enfatizzano il significato dei versi; la voce è trattata in maniera diversa dai vari compositori.

La Romanza da salotto Italiana
G. Rossini

E però con Rossini che si ha la vera affermazione della romanza da salotto, con la raccolta “Soirées Musicales“, pubblicata nel 1835, che riunisce arie e duetti composti dal 1830 in poi, su testi di Metastasio e Pepoli. Queste romanze hanno un linguaggio fresco, richiamano modi popolareggianti, sono cantabili ed eleganti: la linea vocale presenta fioriture e ornamenti. con acuti. staccati e trilli che richiedono una solida preparazione tecnica del cantante. Nella produzione cameristica vocale degli ultimi anni, Rossini utilizza una scrittura pianistica attenta. con armonie ricercate. modulazioni a toni lontani ed inconsueti. Una sensibilità diversa da quella del musicista pesarese si trova nella non copiosa produzione vocale da camera di Bellini; la linea melodica del “Cigno” catanese è sempre nitida e piena di sentimento, caratterizzata da un semplice fraseggio che dà un carattere intimo alle sue ariette; la linea vocale procede prevalentemente per gradi congiunti e presenta meno fioriture ed un’accentuata cantabilità. La produzione vocale da camera di Donizetti è invece notevolissima: circa 250 tra ariette a una o più voci. La linea vocale, l’uso di anticipazioni, ritardi, abbellimenti, i disegni di terzine e sestine richiamano, in maniera evidente, la vocalità operistica. La sua immensa creatività Io portò a volte a compromettere la qualità delle sue composizioni, scegliendo testi letterari banali, di autori anonimi o sconosciuti, anche se non mancano testi di poeti famosi tra cui Metastasio, Tasso, Romani.

La Romanza da salotto Italiana
G. Verdi

Ma è con Verdi che si ha un cambiamento nelle scelte e nello stile delle romanze da camera; composte prevalentemente nel periodo giovanile, queste hanno come tematica dominante l’amore, con i suoi tormenti e le sue speranze, un linguaggio semplice e una melodia cantabile, dove il canto diviene sillabico e si spoglia di acuti e fioriture: non è più la melodia a regnare sovrana ma sono l’accompagnamento e l’armonia ad esaltare il pathos dei testi. Tra le romanze per canto e pianoforte, si distinguono le ultime due ” Perduta ho la pace” e “Deh, pietoso, oh Addolorata“, i cui testi sono tratti dal Faust di Goethe e tradotti da Luigi Balestri.

La Romanza da salotto Italiana
F.P. Tosti

Accanto ai grandi operisti, possiamo ricordare vari altri autori che nell’800 si sono cimentati nella composizione di questo genere. Tra questi uno dei più noti in Italia e nel mondo fu Tosti che, ad eccezione di alcuni pezzi sacri, compose solo ed esclusivamente romanze da salotto. La sua produzione comprende oltre 350 melodie, tra cui le più note sono: “Malia“, “A Vucchella“, “Ideale“, “Tristezza“. I testi poetici erano quasi tutti di autori importanti fra cui citiamo Hugo, Negri, Di Giacomo, D’Annunzio. Per Tosti, fu proprio la collaborazione con quest’ultimo a far nascere liriche  indimenticabili (circa 30) che lo avrebbero annoverato fra i più grandi compositori di romanze italiane. La stesura di questi brani si divide in due periodi: il primo dal 1880 al 1882, il secondo dal 1907 in poi. Del primo periodo fanno parte 17 composizioni, il cui tema predominante è l’amore e in cui la parola è al servizio della musica (‘A Vucchella – Malinconia – Visione – Ninna Nanna ed altre); mentre del secondo periodo fanno parte le Quattro canzoni d’Amaranta, Due piccoli notturni, i due poemetti “Consolazione” e “La sera”. In queste composizioni si ampliano i temi trattati e la musica è posta al servizio della parola, così come avviene nel Lied Romantico Tedesco.

La Romanza da salotto Italiana
Pietro Cimara March 9,1920

Molti direttori d’orchestra, tra cui Toscanini, Mancinelli, Mariani e Cimara, scelsero di accostarsi alla romanza da salotto; quest’ultimo operò al Metropolitan di New York e fu anche un esperto accompagnatore dei più famosi cantanti dell’epoca, tra cui Tito Schipa e Lily Pons.

Ma anche tra i critici musicali, letterati, docenti di canto e compositori di professione, ci fu chi si dedicò a questo genere; uno di questi fu Pietro Ferro, compositore siciliano, direttore dei Conservatori di Pescara e successivamente di Palermo, scrisse musica teatrale, vocale e strumentale, sinfonica e da camera. Con quest’ultimo compositore entriamo in pieno 900 dove, la romanza da salotto, prende due strade: da una parte si svilupperà la lirica da camera, dall’altra la canzonetta commerciale.

La romanza da salotto può quindi essere considerata a pieno titolo un’antenata della canzone moderna.

(tratto da : “La Romanza da Salotto Italiana”- Saggio Critico con CD allegato- di Salvatore Margarone e Stefania Piastone – Casa Musicale Eco – 2006)

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