Teatro Antico di Taormina: Placido Domingo e Leo Nucci riportano prestigio alla lirica siciliana

Rigoletto interpretato da Leo Nucci e Placido Domingo direttore d’orchestra esaltano il pubblico in una serata magica.

 

 

La storia del gobbo più famoso dell’opera lirica italiana, Rigoletto di G. Verdi, debutta al Teatro Antico di Taormina per il Bellininfest 2021, in collaborazione con il Teatro Bellini di Catania e TaoArte, in una torrida serata dominata dal tremendo “ Lucifero”, l’evento atmosferico di questa  caldissima estate.

Nucci firma anche la regia dello spettacolo ed è pure protagonista del titolo confermando così non solo le sue qualità canore, ben note a tutti noi, ma anche notevoli doti da profondo conoscitore delle insidie dell’opera, che infonde nella sua regia usando la sua esperienza in un titolo a lui molto caro che lo ha visto dominare i palcoscenici di tutto il mondo in questo ruolo.

Sold out la cavea già da giorni per la prima di due serate previste, l’11 ed il 13 agosto 2021, per un folto pubblico accorso a Taormina per l’evento munito di Green Pass ormai obbligatorio per l’accesso in teatro. L’organizzazione messa in campo per la serata ha retto alla folla che ordinatamente a riempito, nei limiti consentiti per legge, il teatro.

La splendida e raffinatissima orchestra orchestra del Teatro Bellini di Catania, precede l’entrata del direttore e cantante Placido Domingo, accolto da un’ovazione del pubblico.

Erano decenni che al Teatro Antico non si percepiva tanto fervore per una messa in scena operistica, purtroppo negli anni abbiamo assistito a spettacoli molto mediocri che lasciavano l’amaro in bocca, ma non è così in questa serata esaltante. Tutto scorre felicemente, finalmente!

Nel cast ritroviamo, oltre Nucci, Stefan Pop nel ruolo del Duca di Mantova, Federica Guida in Gilda, Anastasia Boldyreva in Maddalena, Antonio Di Matteo in Sparafucile, Gabriele Sagona nel Conte di Monterone, Maria Russo in Giovanna, Dario Giorgelè in Marullo, Claudio Levantino nel Conte di Ceprano e l’usciere di corte, Federica Foresta nella Contessa, Dave Monaco in Borsa, Fulvia Mastrobuono nel paggio della Duchessa.

Domingo, in smagliante forma in questa serata, imprime verve alla partitura verdiana dal podio, e come un leone ruggente con la sua bacchetta infonde a orchestra e cantanti tempi e sfumature di tutto rispetto; finalmente nulla di banale, ma al contrario la tensione musicale cresce con l’andare avanti dell’opera. Ineccepibile Leo Nucci nel suo Cortigiani vil razza dannata, che fa esplodere il pubblico in applausi e ovazioni da stadio per un grande interprete dall’alto dei suoi oltre settant’anni. La sua voce è ancora intatta, calda e pungente non tralasciando mai gli accenti che, nel gobbo verdiano, sono importantissimi per imprimere drammaticità al personaggio. Bis acclamato per il Vendetta tremenda vendetta che Nucci canta nuovamente con ancora più fervore.  Spettacolare interpretazione!

Non di meno, anzi superbo, Stefan Pop che delinea un Duca sferzante e disinvolto. La sua voce risuona nella cavea per il piacere delle orecchie del pubblico. Pop è dotato di voce eccelsa, fraseggi invidiabili e gusto raffinato. La sua Donna è mobile è una lezione di canto che ricorderemo a lungo così come i do di petto puntati vibranti e mai sforzati che hanno brillato come diamanti su un fiato sempre controllato ed un appoggio diaframmatico di ferro. In tutta la sua esibizione non è mai mancata interpretazione e presenza scenica. Eccellente!

Anche la giovane Federica Guida si trova a suo agio sul palcoscenico e delinea la sua Gilda fragile e ingenua. La voce è ben proiettata e omogenea in tutta l’estensione. Brillanti gli acuti e ben controllato il centro. Possiede un bel legato che le ha permesso di giocare con la sua voce e di regalare degli egregi filati nella celebre aria Caro nome. Bella la presenza scenica che è risultata aggraziata ed ha interagito con i colleghi con estrema disinvoltura.

Anche la Maddalena di Anastasia Boldyreva si difende sul palcoscenico, sfoggiando una bella voce da mezzosoprano, forse un po’ spinta nel grave, ma nel quartetto Bella figlia dell’amore la sua voce si amalgama molto bene con le voci dei colleghi.

Ma a sorprenderci è la giovane Maria Russo, nei panni di Giovanna. Questa parte non ha mai destato particolari attenzioni agli addetti ai lavori, ma in questo caso colpisce questa giovane interprete: bellissimo il colore della voce e grande presenza scenica. Maria si destreggia con facilità su questo palcoscenico non certo facile, visti i nomi che lo solcano. Questa giovane mezzosoprano meriterebbe maggiore visibilità, si percepisce la qualità vocale e la professionalità, sarebbe una perfetta Cenerentola. Speriamo presto di vederla in un ruolo e godere ancora della sua voce che sicuramente nasconde delle preziosità a molti ancora sconosciute. Avanti con i giovani, specie se talentuosi come la Russo, da attenzionare sicuramente!

Bene anche gli altri protagonisti dell’opera, in primis Gabriele Sagona, nei panni del Conte di Monterone, che regala al pubblico un personaggio completo sia vocalmente che scenicamente. La voce sempre bellissima e calda è stata molto apprezzata dal pubblico con lunghi applausi. Così come per il poliedrico Claudio Levantino nel suo doppio ruolo (Ceprano e l’usciere): si destreggia tra i due personaggi e li definisce egregiamente nella loro diversità.

Antonio Di Matteo offre anch’esso uno Sparafucile eccelso. Grande voce e presenza scenica invidiabile, incisivo, e canta sempre  con morbidezza tutta la parte. Spicca la sua dizione impeccabile e curata negli accenti. Molto bene anche il resto del cast. 

Ottime anche le scene create appositamente per l’occasione da Carlo Centolavigna, che nella loro semplicità riempiono il palcoscenico senza appesantirne la vista e risultano molto funzionali allo svolgimento e all’ambientazione dell’opera, così come i bellissimi e coloratissimi costumi di Artemio Cabassi, e le coreografie di Silvana Lo Giudice

In splendida forma il Coro del Teatro Bellini di Catania, istruito da Luigi Petrozziello, che meriterebbe anch’esso di essere maggiormente valorizzato, così come l’Orchestra del Teatro Bellini che, a parer nostro, è una delle più raffinate orchestre italiane.

Ovazioni alla fine dell’opera per Leo Nucci e Placido Domingo in questo debutto siciliano molto ben riuscito, come per tutti gli interpreti di quest’evento che sarà ricordato a lungo per la qualità e professionalità in campo. Speriamo che in futuro ci possano essere serate come queste, che riportino agli antichi splendori il meraviglioso Teatro Antico di Taormina e le maestranze siciliane che nulla hanno da invidiare ad altri enti vista la grande professionalità che li distingue.

Un evento nell’evento quello della prima serata dell’11 agosto in quanto, alla fine dell’opera, la SCAM, Società Catanese Amici della Musica, ha insignito Placido Domingo e Leo Nucci del prestigioso premio alla carriera Bellini d’oro 2021. Assieme ai protagonisti della serata un altro premio è stato conferito a Caterina Andò, giornalista e storica collaboratrice della SCAM, per la sua grande passione avuta nei trent’anni dell’associazione Catanese. Quando si investe in progetti ben strutturati e non si pensa solo a proporre nomi solo per fare botteghino gli ottimi lavori vengono sempre ricompensati. Complimenti.

Prossima recita il 13 Agosto 2021, ore 21.

La recensione di riferisce alla prima dell’ 11 Agosto 2021.

Salvatore Margarone

Photo©M.Impallomeni & G.Orlando


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