Successo per Simone Piazzola in Traviata allo Staatsopera di Amburgo

Una Traviata con due “Violetti”… una Traviata che non ti aspetti…

Brilla il baritono Simone Piazzola che debutta il suo primo Germont ad Amburgo.

 

 

di Maurizio Parisi

 

Raro che in una Traviata di Giuseppe Verdi a dominare la scena siano due violetti. Questo è quello che è avvenuto allo Staatsopera di Amburgo in Germania.

Tre recite di successo, che il pubblico tedesco ha potuto apprezzare le sere del 14, 16 e 19 marzo di questo mese, una Traviata molto attesa, che ha soddisfatto appieno l’esigente platea.

Con la direzione musicale del maestro Roberto Rizzi Brignoli, conosciuto già in altri grandi debutti europei, si alzano le note della sinfonia iniziale con l’acuto dei violini che trasmettono già le note di dolore e rarefatte della vicenda, con una apertura spettacolare della scena sul famoso tema dell’ “Amami Alfredo”.

Tutti stanno in scena girando su una piattaforma come in una danza di walzer, la danza ternaria simbolo del mondano, tutti fissi e immobili, in silenzio, solo la musica del grande Maestro Verdi che muove gli animi della colta platea alla vicenda cupa e grigia della morte e del sacrificio.

Traviata2 - Simone Piazzola -Amburgo

Pur con una regia moderna, affidata a Johannes Erath, dominata dal contrasto di buio e ombre creato da Olaf Freese, immersi tra le auto degli “autoscontri” i protagonisti sono gli stessi con l’anima e lo spirito dei soggetti verdiani. Nulla è andato oltre ciò che il maestro Verdi ha voluto e scritto. Silenzio e poi applausi fortissimi da parte di un pubblico visibilmente ancora coinvolto dalla scena.

Cast meraviglioso, vivo, eccellente! Ecco la Violetta di una splendida Irina Lungu sulla scia innovativa delle eroine di Verdi, il suo canto quasi nevrotico e frammentato a motivo della tisi che la distrugge lentamente. Ecco Alfredo, il suo amato, in un dotato e morbido Stephen Costello, ecco all’inizio silenzioso ma subito preponderante in scena Giorgio Germont, in persona del baritono Simone Piazzola, che svela con veridicità il profilo psicologico del suo personaggio.

Tutti decisamente protagonisti nel mettere in scena questa vicenda “simbolo della carne” intesa come tutto ciò che è umano… Umano in riferimento alle cadute, ai desideri, alle miserie, ai sacrifici…al sacrificio della nostra Violetta.

Lo sa bene Irina Lungu, una Violetta che nelle sue arie porta la voce ad abbracciare perfettamente la melodia, va quasi oltre il grido nell’intonare il suo “Amami Alfredo” o in “gran Dio… morir”, colorando la voce, ed esaltando la forma fisio-psicologica tipica dei malati di tisi giunti allo stadio ultimo del male. Ella fa emergere questo, giocando con le note del suo personaggio, sacrificando talvolta in maniera del tutto visibile e voluta la precisione e la perfezione di ogni singola nota.

Volate chiare e nitide non pensando di rendere solo questa pagina verdiana musicale un momento di eccelsa bravura. Irina Lungu è un soprano “in progress”, la sua voce è nitida pasta verdiana, con un curato  senso della frase. E così sa infondere e dare vita sul palco alla tragedia.

Magari, rispetto alle grandi del passato e di oggi, rimane ancora un gradino al di sotto, ma di veramente poco.

Stephen Costello è Alfredo: slanciato e morbido in scena sin dal primo momento, ha dato il massimo ma non riuscendo comunque ad eccellere in questo ruolo, pur avendo possanza di una voce tonda e robusta. Con Stephen il “piacere” è sempre in maschera, ciò lo si ascolta e lo si legge in chiave musicale nell’aria “che dite ha forse alcuno cura di me?”, in risposta a Violetta al suo desio di amarla. Il suo brindisi ha esaltato il piacere fugace comunque in maniera piacevole.

Traviata4- Simone Piazzola -Amburgo

Il secondo “Violetto” della scena, George Germont, è il baritono conosciuto a livello mondiale Simone Piazzola, che sin dalla sua prima comparsa ha dimostrato giganticità, fermezza salda nel personaggio, curiosità,  che attendeva con impazienza e gioia questo suo debutto amburghese…pronto all’attacco.  Si è chiaramente percepito il profondo studio del ruolo assegnatogli, non il solito Giorgio Germont, secondario di Verdi. Nei suoi tre debutti serali ha dato posizione al suo ruolo nella vicenda con dinamicità, arricchendo le caratteristiche richieste del soggetto con un tocco personale di arte scenica, altero, con una dolce credibile serenità. Un Simone Piazzola che ha  trasmesso la vera sensibilità di George Germont, mostrandosi nella vicenda saggio e comunque sempre umano, un padre che accoglie una Violetta… non la lascia sola ma la sostiene in questa dura prova. Tutto visibile nella bellezza unica del suo fraseggio, su una linea musicale perfetta porta il personaggio Germont “perfezionato” al pubblico. Si, in tre sere consecutive il suo fraseggio, il suo porgere la frase musicale in toni divini ha avuto contraccambio di applausi, forti applausi e continui “bis” richiesti rispetto al semplice battito di palmi offerto agli altri interpreti, ripeto bravissimi, del cast.

Un debutto amburghese per Piazzola in George Germont allo Staatsopera di Amburgo con una voce sempre più omogenea, un timbro, “buon timbro” e con degli acuti ben posizionati, si, e un maggiore legato. Ripetuti applausi e trionfo per questo baritono che ha fatto quasi piangere la platea amburghese con la sua famosa aria “Di Provenza il mar e il suol”, rivelando una professionalità che lo rende padrone delle sue interpretazioni, insomma un Germont interpretato come si deve, merito della sua bellissima voce che nonostante la sua ancora giovane “età musicale” sta sviluppandosi sempre più sfociando in espressività e morbidezza. Un baritono dalle capacità straordinarie rivelate sicuramente da un attento studio dello spartito e del testo, il nuovo “Bruson” di oggi e del futuro, un “dio della lirica” di casa nostra e oltre confine.

Un pubblico numeroso, una folla entusiasta e contenta di non essersi persa questo scrigno prezioso che è Traviata, ha salutato ed omaggiato calorosamente gli artisti.

Hanno completato il cast:

Flora BervoixRuzana Grigorian; AnninaMarta Swiderska; GastonePeter Galliard; Il Barone Douphol  Jóhann Kristinsson; Il Marchese d’Obigny  – Shin Yeo; Il Dottore GrenvilAlin Anca; GiuseppeDongwon Kang; Un Domestico di FloraJoo-Hyun Lim; Un ComissionarioAndreas Kuppertz.

Scene : Annette Kurz ; Costumi: Herbert Murauer; Drammaturgia: Francis Hüsers

Coro:  Hamburgischen Staatsoper, diretto da Christian Günther.

Orchestra: Philharmonisches Staatsorchester Hamburg.

 

Photo©MonikaRittershaus

La recensione si riferisce alle tre recite del 14, 16 e 19 Marzo 2019.

Traviata6- Simone Piazzola -Amburgo

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