ENRICO BRONZI DIRETTORE E SOLISTA CON L’ORCHESTRA DELLA TOSCANA PER LA CHIUSURA DEL 34° FESTIVAL DI PORTOGRUARO

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Giovedì 8 settembre alle 21 al Teatro Comunale Luigi Russolo della città veneta

 

“Sono felice della partecipazione di pubblico e dell’interesse manifestato nei confronti del Festival Musicale di quest’anno, intitolato ‘Della mente e dei sensi’, che ha visto oltre 30 appuntamenti in cartellone nei luoghi della Venezia Orientale” – dice Enrico Bronzi, direttore artistico della manifestazione che si conclude giovedì 8 settembre alle ore 21 al Teatro Luigi Russolo di Portogruaro, con un concerto che vede ancora pochissimi posti disponibili. Protagonisti l’Orchestra della Toscana e lo stesso Enrico Bronzi, impegnato nella doppia veste di direttore e solista.

Il “Galà conclusivo” si apre con un capolavoro del Novecento musicale: The unanswered question di Charles Ives, brano dall’atmosfera “contemplativa” e “metafisica” che si può considerare come un punto di partenza della nuova musica americana. Scritto nel 1906 e revisionato dal compositore tra il 1930 e il 1935, con l’aggiunta di note esplicative, The unanswered question ha visto la prima esecuzione a New York nel 1946. Perfino il compositore Arnold Schönberg aveva riconosciuto la grandezza della musica di Ives e la sua libertà e autonomia compositiva con queste parole: «C’è un grand’Uomo che vive in questo Paese – un compositore – che ha risolto il problema di come conservare l’autostima e continuare a imparare. Risponde all’indifferenza con il disprezzo. Non è costretto ad accettare la lode o il biasimo. Il suo nome è Ives».

A seguire Enrico Bronzi interpreta il Concerto in la minore per violoncello e orchestra op. 129, composto da Robert Schumann nel 1850 mentre era direttore dei concerti e della società corale di Düsseldorf, ed eseguito soltanto nel 1860, quando il compositore era ormai scomparso da quattro anni. Il concerto in la minore si inserisce un momento storico in cui il violoncello stava assumendo sempre di più quel ruolo solistico che avrebbe raggiunto la sua massima espressione nel tardo Ottocento.

Dopo l’intervallo l’Orchestra della Toscana, guidata da Enrico Bronzi, propone la celebre Sinfonia n. 41 in do maggiore “Jupiter” K 551, l’ultima composta da Wolfgang Amadeus Mozart. Scritta a tre anni dalla morte del compositore, questa sinfonia sembra quasi l’estremo lascito sinfonico mozartiano: una sorta di testamento musicale che – per dirla con Sergio Sablich – celebra «il trionfo di un magistero tecnico ed espressivo tanto spontaneamente dissimulato quanto pazientemente costruito nel confronto con il presente (Haydn) e con il passato (lo studio del contrappunto bachiano e händeliano), fino a creare una sintesi del pensiero sonatistico classico e della fuga barocca.»

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Orchestra della Toscana

Fondata nel 1980, l’Orchestra della Toscana (ORT) ha sede al Teatro Verdi di Firenze. Considerata una tra le migliori orchestre in Italia è formata da 45 musicisti, tutti professionisti eccellenti che sono stati applauditi nei più importanti teatri italiani come il Teatro alla Scala, l’Auditorium del Lingotto di Torino, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, e nelle più importanti sale europee e d’oltreoceano, dall’Auditorio Nacional de Musica di Madrid alla Carnegie Hall di New York. La sua storia artistica è segnata dalla presenza di musicisti illustri, primo fra tutti Luciano Berio. Collabora con personalità come Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Yuri Bashmet, Frans Brüggen, Myung-Whun Chung, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma e Uto Ughi. Interprete duttile di un ampio repertorio, che dalla musica barocca arriva fino ai compositori contemporanei, l’Orchestra ha da sempre riservato ampio spazio alla ricerca musicale al di là delle barriere fra i diversi generi (Haydn, Mozart, tutto il Beethoven sinfonico), sperimentando possibilità inedite di fare musica e verificando le relazioni fra scrittura e improvvisazione. Accanto ai grandi capolavori sinfonico-corali, interpretati con egregi musicisti di fama internazionale, si aggiungono i Lieder di Mahler, le pagine corali di Brahms, parte del sinfonismo dell’Ottocento, con una posizione di privilegio per Rossini, e l’incontro con la musica di Franco Battiato, Stefano Bollani, Richard Galliano, Heiner Goebbels, Butch Morris, Enrico Rava, Ryuichi Sakamoto. Una precisa vocazione per il novecento storico, insieme a una singolare sensibilità per la musica d’oggi, caratterizzano la formazione toscana nel panorama musicale italiano. Il festival “Play It! La musica fORTe dell’Italia” è il manifesto più eloquente dell’impegno dell’orchestra verso la contemporaneità. Incide per Sony Classical, Emi, Ricordi, Agorà e VDM Records. Giorgio Battistelli direttore artistico, Daniele Rustioni direttore principale.

 

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Enrico Bronzi

Violoncellista e direttore d’orchestra, è nato a Parma nel 1973. Fondatore del Trio di Parma nel 1990, ha suonato nelle più importanti sale da concerto d’Europa, USA, Sud America ed Australia (Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Filarmonica di Berlino, Konzerthaus di Vienna, Mozarteum di Salisburgo, Filarmonica di Colonia, Herkulessaal di Monaco, Filarmonica di San Pietroburgo, Wigmore Hall e Queen Elizabeth Hall di Londra, Teatro Colon di Buenos Aires). Con tale formazione si è imposto nei concorsi internazionali di Firenze, Melbourne, Lione e Monaco di Baviera, ricevendo peraltro il “Premio Abbiati” della critica musicale italiana. Dal 2001, in seguito alle affermazioni al “Concorso Rostropovich” di Parigi e al “Paulo Cello Competition” di Helsinki, dove riceve anche il Premio per la migliore esecuzione del Concerto di Dvorak con la Filarmonica di Helsinki, inizia una intensa attività solistica. Partecipa regolarmente a numerosi festival, tra cui: Lucerna, Kronberg, Schubertiade Schwarzenberg, Melbourne, Turku, Naantali, Stresa, Ravenna, Lockenhaus. La sua attività l’ha portato a collaborare con grandi artisti come Martha Argerich, Alexander Lonquich, Gidon Kremer, e complessi quali Quartetto Hagen, Kremerata Baltica e Giardino Armonico. Ha suonato come solista sotto la guida di C. Abbado, C. Eschenbach, P. Berglund, F. Bruggen, K. Penderecki, Tan Dun, R. Goebel. Ha seguito le lezioni di direzione d’orchestra di Jorma Panula ed è direttore ospite di numerosi complessi italiani e stranieri, tra cui Orchestra Mozart (su invito di Claudio Abbado), Orchestra di Padova e del Veneto, Virtuosi Italiani, Filarmonica Marchigiana, Sinfonica della Val d’Aosta, Sinfonica Abruzzese e Camerata Salzburg. Dal 2007 è professore all’Universität Mozarteum di Salisburgo e direttore artistico del Festival Internazionale di Musica di Portogruaro. Dal 2014 è anche direttore artistico della Società dei Concerti di Trieste e della rassegna Nei Suoni dei Luoghi. Tra le sue registrazioni discografiche, oltre alla vasta produzione col Trio di Parma, vi sono tutti i concerti di Boccherini (Brilliant Classics), i concerti di C.Ph.E. Bach (Amadeus), un disco monografico su Nino Rota, le Sonate di Geminiani (Concerto) e l’integrale delle Suites di Bach (Fregoli Music) che è stata al secondo posto della top ten degli album di musica classica di iTunes Music Store. Suona un violoncello Vincenzo Panormo del 1775.

 

Info:

Fondazione Musicale Santa Cecilia

Corso Martiri della Libertà 14 – 30026 Portogruaro (VE)

Tel. (+39) 0421 270069 – Fax (+39) 0421 273878

www.festivalportogruaro.it | info@festivalportogruaro.it

 

Ufficio Stampa Festival di Portogruaro

Skill&Music

Paolo Cairoli – Carla Monni – Irene Sala – Floriana Tessitore

Carla Monni

E-mail: carla@skillandmusic.com | press.portogruarofestival@gmail.com

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Comunicato stampa del 7 settembre 2016

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