Critica musicale: una ristretta cerchia tutta italiana?

Critica musicale: una ristretta cerchia tutta italiana?

Due anni sono passati dall’inizio di questa avventura, fatta di successi, gratificazioni e devozione in qualcosa in cui abbiamo creduto.

Anni complessi sotto tutti punti di vista, organizzativi, lavorativi, di collaborazioni nate per migliorare un servizio, nella speranza di aver fatto sempre cosa gradita ai nostri lettori.

L’ambito della Critica Musicale, in Italia, è cosa assai difficile, non per scarsa capacità delle persone impegnate in questo settore, ma da ostacoli che esistono e persistono, in primis la cerchia ristretta che si è venuta a creare, fatta di nepotismo, conoscenze, amicizie, e che in Italia ha purtroppo sempre trovato terreno fertile.

Noi abbiamo cercato di essere al di fuori da certi giri, di essere indipendenti, di essere corretti, non solo nei riguardi di tutti coloro che sono stati oggetto di una nostra critica, ma anche dei nostri lettori che ci seguono e ci sostengono.

Qual è la peculiarità di un buon critico musicale? Sicuramente la competenza, meglio se con un bagaglio musicale fatto di studi specifici, come essere diplomati in conservatorio in uno strumento, o aver fatto studi accademici di un certo tipo, ma anche essere veri intenditori ed appassionati dell’arte musicale, che si acquisisce dopo anni di frequentazione dei concerti, opere e spettacoli di ogni genere.

Critica musicale: una ristretta cerchia tutta italiana?
La Vedova Allegra – Teatro Filarmonico di Verona – Dicembre 2017 (foto Ennevi)

L’Italia però è la patria del “tutto è possibile”, dove anche chi non ha competenze si può gettare nella mischia pur rischiando di fare anche brutte figure, ma tanto in genere  c’è ”l’amico” di turno che copre le spalle, e questo modus vivendi porta ad una confusione inaudita.

Poi vi è anche chi ha semplicemente la voglia di mettersi in gioco, sfruttando le proprie capacità e mettendole in campo con fatica e abnegazione, anche se non vi è un guadagno (in denaro), ma solo per il piacere di farlo e di condividere il proprio sapere con altri.

Questo è lo scopo della nascita di questo portale che, da due anni ormai, è presente sul web con articoli, recensioni e riflessioni sul mondo dell’arte. Nessuna presunzione né velleità abbiamo mai voluto far trasparire, abbiamo sempre riportato con onestà quello che le nostre orecchie hanno sentito, anche quando qualcosa non ci è piaciuto, senza tuttavia mai mancare di rispetto a nessuno, specie a tutti coloro che sono il fulcro di tutto questo: gli artisti.

Critica musicale: una ristretta cerchia tutta italiana?
Attila – Teatro La Fenice Venezia – dicembre 2016 (foto Michele Crosera)

Artisti che qualche volta non hanno apprezzato contenuti non positivi in una recensione, certamente scritti senza l’intenzione di penalizzare qualcuno in particolare, ma piuttosto facendo nostro malgrado delle considerazioni oggettive ad uno spettacolo a cui abbiamo assistito.

Due anni di duro lavoro, viaggi, organizzazioni, che hanno portato questo portale a crescere, grazie anche alle vostre letture, ai consigli ricevuti, alle segnalazioni.

In un mondo libero, come quello del web, molti sono i siti che negli ultimi anni sono nati e che arricchiscono l’ambito della cultura in Italia; cosa non da poco, perché la loro nascita può essere considerata solo in maniera positiva, vuol dire che c’è voglia di fare, l’arte è viva e vegeta, quindi a nostro parere non c’è da scandalizzarsi se sul web si affacciano nuove leve nel mondo della Critica Musicale, anzi, ben vengano!

Certo, come detto prima, bisogna essere competenti, ed in alcuni casi riscontriamo delle carenze, ma non per questo non devono esistere o essere messi da parte. Semplicemente lasciano il tempo che trovano.

Critica musicale: una ristretta cerchia tutta italiana?
Tosca aprile 2016 – Staatsoper Vienna – Foto Wiener Staatsoper

Nello specifico, i nostri sono più che altro reportage di taglio giornalistico, scritti con una certa eleganza ma diretti a un pubblico non necessariamente facente parte del settore: chiunque ci legge può capire come è andato uno spettacolo, visto l’utilizzo di un linguaggio semplice con il valore aggiunto di qualche spiegazione tecnica ma con l’assenza di frasi pompose o paragoni che sono a volte dei veri e propri voli pindarici, incomprensibili ai più. Dobbiamo ricordare che la maggior parte del pubblico non ha cultura musicale accademica, ma semplicemente ama andare a teatro, emozionarsi insieme agli artisti, per puro piacere, e divertimento.

Per quanto ci riguarda al momento ci vogliamo distinguere da alcune testate giornalistiche specializzate online o cartacee (anche se queste ultime stanno ormai scomparendo del tutto), per quanto riguarda lo stile e le intenzioni. Ma di contro dobbiamo affermare che anche noi abbiamo riscontrato una certa resistenza, per pregiudizi o invidia, dinamiche queste che nel nostro bel paese regnano sovrane. Perché, ci chiediamo?

Siamo del parere che può essere solo un bene che c’è ne siano tante, proprio per quella pluralità di opinioni che servono a farsi un’idea a 360 gradi, che esulano dall’invidia o da un “monopolio” che di certo non dà pluralità, e non troviamo corretto che solo alcuni nomi altisonanti debbano scrivere o recensire spettacoli, ma bensì tutti dovrebbero avere il diritto ed il piacere di farlo (con le necessarie competenze), e se al di fuori di qualche lobby, tanto meglio, vuol dire essere liberi ed indipendenti!

Critica musicale: una ristretta cerchia tutta italiana?
Roberto Devereux – Teatro Carlo Felice di Genova – marzo 2016 – foto Marcello Orselli/Teatro Carlo Felice

Nel mondo ci deve essere spazio per tutti, per questo ringraziamo gli Enti e i Teatri che ci hanno permesso, accreditandoci agli spettacoli, di essere parte di tutto ciò; continueremo a perseguire il nostro obbiettivo cercando di essere sempre liberi da condizionamenti e corretti.

Un ringraziamento particolare va a tutti i nostri lettori, per nostra fortuna sempre in numero crescente, che ci stimolano ad essere parte integrante di questo mondo chiamato “spettacolo”.

Saremo lieti di avere i vostri commenti a questo articolo, osservazioni, pensieri da condividere con tutti voi nel web: li aspettiamo per capire cosa ne pensate e cosa migliorereste, se siete concordi o meno con il nostro pensiero, per migliorare un servizio gratuito pro-cultura.

A tutti grazie.

 

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