Beatrice Spina a Padova al “Concerto per Gauguin”

“Concerto per Gauguin”

Padova, Auditorium Pollini,
giovedì 10 gennaio 2019 alle 20,45

Il concerto è promosso insieme al Conservatorio “Pollini” e alla Fondazione Bano in occasione della mostra Gauguin e gli Impressionisti. di Palazzo Zabarella e realizzato grazie al sostegno del Lions Club Gattamelata. Gli incassi andranno a sostegno del progetto “SlowDown Santa Sofia” della Fondazione Vite Vere Down D.A.D.I.

Sarà un concerto fuori dal comune quello che si terrà giovedì 10 gennaio alle 20.45 all’Auditorium Pollini, in cui l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius si confronterà con un programma tutto francese in dialogo con la violinista Beatrice Spina.

L’evento, organizzato con il sostegno del Lions Club Gattamelata e la collaborazione del Conservatorio “C. Pollini” e della Fondazione Bano, nasce infatti per celebrare il passaggio a Padova della mostra “Gauguin e gli Impressionisti. Capolavori dalla Collezione Ordrupgaard”, incentrata proprio sulla pittura francese del secondo ‘800. Inoltre, gli incassi della serata andranno a sostegno del progetto “SlowDown Santa Sofia” della Fondazione Vite Vere Down D.A.D.I. per creare una struttura turistica ricettiva gestita da ragazzi con sindrome di Down a Padova.

È proprio il tema della mostra di Palazzo Zabarella a guidare la scelta del programma, centrato su Ravel e Delius, compositori che – nelle parole del direttore artistico e musicale dell’OPV, Marco Angius – «guardano all’impressionismo ciascuno a modo proprio e in un periodo successivo. Anche se non si può parlare in senso stretto di “musica impressionista”, visto che i suoni producono sempre delle percezioni sensoriali più o meno acute, entrambi i compositori riescono ad esaltare la componente visionaria che è insita nel linguaggio musicale. La scena del ruscello in estate, voci di uccelli e insetti che ronzano, suoni di ingranaggi automatici, infantili e diabolici al tempo stesso, sono aspetti prismatici di un interesse acceso verso l’ingresso del naturalismo “integrale” in musica».

Con il primo brano in programma, Tzigane per violino e orchestra, Maurice Ravel ha reinterpretato gli stilemi della musica zingara piegandone le movenze ipnotiche alla sua personalissima estetica: ne esce un brano che via via assume tutti i colori, da quello scuro e un po’ satanico dell’incipit all’incanto e al mistero che si diffondono all’ingresso dell’orchestra, fino ad isole di caos timbrico organizzato e quasi macchinale (Ravel faceva collezione di giocattoli meccanici). Protagonista di questo brano sarà il violino di Beatrice Spina, giovanissima musicista di Novara, nata nel 2000, che si è già affermata a livello internazionale, ha vinto numerosi concorsi e al momento si sta perfezionando proprio a Padova con Ilya Grubert.

Seguiranno Two pieces for small orchestra di Frederick Delius, compositore di origini inglesi ma vissuto poi in Francia e in particolare a Grez, piccola cittadina sul fiume Loing. È proprio a questo fiume che si ispira il secondo dei due pezzi, Summer night on the river, nel quale l’armonia un po’ ardita e l’orchestrazione cangiante rivelano l’influenza dei contemporanei lavori di Debussy e Ravel. Più convenzionale, ma molto raffinato ed equilibrato, il primo dei due pezzi, On hearing the first cuckoo in spring, potrebbe piuttosto essere accostato allo stile di Grieg. I due brani hanno in comune un certo carattere ondeggiante che si presta a rendere sia lo scorrere dell’acqua sia il verso sommesso del cuculo.

Rispetto a Tzigane, il successivo brano di Ravel in programma, Pavane pour une infante défunte ha carattere opposto: se quello era smagliante questo invece è raccolto ed equilibrato, un esempio di lirismo che non sfoga mai nel patetico ma rimane, per così dire, fra le pareti di casa. Sempre all’atmosfera di un’infanzia innocente ma perturbata da presagi scuri si può associare l’ultima opera in programma, Ma mère l’Oye di Ravel, una sequenza di cinque pezzi infantili ispirati a racconti di Perrault, di Madame d’Aulnoy e Madame Leprince de Beaumont e scritti originariamente per pianoforte a 4 mani. Toni domestici e infantili che si potrebbero accostare a quelli di uno dei quadri più belli di Gauguin in mostra a palazzo Zabarella, Il piccolo dorme, in cui il sonno del bambino è sorvegliato – o forse funestato – dalle sagome di uccelli scuri che spiccano sulla carta da parati e da una sorta di bambolotto vestito da giullare che penzola dalla testiera del letto.

Biglietto unico 20€, acquistabile online sulla piattaforma WebTIC, presso Gabbia Dischi (via Dante, 8) o la sera del concerto al botteghino dell’Auditorium Pollini a partire dalle ore 20. Gli incassi della serata saranno destinati al progetto “SlowDown Santa Sofia” della Fondazione Vite Vere Down Dadi. Il biglietto per il concerto dà diritto a una riduzione sull’acquisto del biglietto per la mostra di Palazzo Zabarella (fino al 27 gennaio 2019).

Il ricavato del concerto verrà donato alla Fondazione Vite Vere Down Dadi per la ristrutturazione e avvio di “SlowDown S.Sofia”. Sarà una struttura turistica in pieno centro storico, su due piani, con giardino privato e sarà gestita dai ragazzi con Sindrome di Down/Disabilità Intellettiva. Un esempio innovativo di Welfare Generativo dove due realtà sociali  facendo rete danno risposte ai propri bisogni, da un alto la Parrocchia di S. Sofia che con il comodato alla Fondazione Vite Vere Down Dadi vedrà ristrutturato il sito e darà  un forte valore sociale  ad una struttura abbandonata da moli anni, dall’altro il Gruppo Down Dadi che  offrirà ai  ragazzi con Disabilità la possibilità di valorizzare  le proprie potenzialità in un contesto cittadino e di relazione.

 

 

Tamburino

Giovedì 10 Gennaio 2019, ore 20,45

Auditorium Pollini

Orchestra di Padova e del Veneto

MARCO ANGIUS, direttore

BEATRICE SPINA, violino

Ravel, Tzigane per violino e orchestra

Delius, Two pieces for small orchestra

Ravel, Pavane pour une infante défunte

Ravel, Ma Mère l’Oye

 

Biglietto unico 20€, acquistabile online sulla piattaforma WebTIC, presso Gabbia Dischi (via Dante, 8) o la sera del concerto al botteghino dell’Auditorium Pollini a partire dalle ore 20.

 

Interpreti

Beatrice Spina – Violino

Nata a Novara nel 2000, talento precocissimo di una famiglia di musicisti, ha conseguito il diploma di violino, a soli sedici anni, con il massimo dei voti e la lode presso l’I.S.S.M. Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara, sotto la guida di Leonardo Boero. Ha frequentato per un triennio i corsi di perfezionamento dell’Accademia di Pinerolo tenuti da Dora Schwarzberg e ha preso parte a numerose e prestigiose masterclasses sia in Italia che all’estero, tenute da Shirly Laub, Enrico Bronzi, Ermir Abeshi, Simone Bernardini e Alan Brind, Kostadin Bogdanoski e Alessandro Moccia.  Attualmente frequenta il Master di II livello tenuto da Ilya Grubert presso il Conservatorio “C. Pollini” di Padova. Ha ottenuto importanti riconoscimenti in numerosi concorsi nazionali ed internazionali vincendo svariati primi premi. Nel 2017 è risultata vincitrice della borsa di studio di I categoria “Talenti musicali” della Fondazione CRT – Conservatorio “G. Verdi” di Torino. E’ inoltre sostenuta nella sua formazione dalla De Sono, Associazione per la musica.

Marco Angius

È un direttore d’orchestra e d’ensemble. Ha diretto Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta, Tokyo Philharmonic, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, Orchestra Toscanini di Parma, Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, Orchestra Verdi, Orchestra della Svizzera Italiana, Orchestre de Lausanne, Orchestre de Nancy, Orchestra della Toscana, I Pomeriggi Musicali, Luxembourg Philharmonie, Muziekgebouw/Bimhuis di Amsterdam. Tra i teatri La Fenice di Venezia, Opera di Firenze/Maggio Musicale Fiorentino, Comunale di Bologna, Regio di Torino, Lirico di Cagliari, Regio di Parma.

Nella vasta discografia spiccano Luci mie traditrici di Salvatore Sciarrino, Mosaîque e Mixtim di Ivan Fedele, Die Schachtel di Evangelisti, Risonanze erranti di Nono, Abyss di Donatoni, Quodlibet di Castiglioni, Noîse di Adámek (con l’Ensemble Intercontemporain) fino a Die Kunst der Fuge di Bach.

Nell’ambito del teatro musicale ha diretto La volpe astuta e Káťa Kabanová di Janáček, Sancta Susanna di Hindemith, Aspern di Sciarrino, Jakob Lenz di Rihm, Don Perlimplin di Maderna, L’Italia del destino di Luca Mosca, Il suono giallo di Alessandro Solbiati (Premio Abbiati 2016), Medematerial di Dusapin (Premio Abbiati 2018), Alfred Alfred di Donatoni, Il diario di Nijinsky di Detlev Glanert. Già direttore principale dell’Ensemble Bernasconi dell’Accademia Teatro alla Scala, dal settembre 2015 è direttore musicale e artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto con cui ha all’attivo numerosi dischi e integrali sinfoniche (in particolare quelle di Beethoven e Schubert). Tra i suoi libri: Come avvicinare il silenzio (Rai Eri, 2007), Del suono estremo (Aracne, 2014). Ha inaugurato la Stagione 2016/2017 del Teatro La Fenice con l’opera Aquagranda di Filippo Perocco (Premio Abbiati 2017), oltre a una nuova edizione del Prometeo di Luigi Nono al Teatro Regio di Parma (di imminente uscita discografica). Tra i prossimi impegni l’inaugurazione della Stagione 2018/2019 dell’Opera di Firenze con Le villi di Puccini.

OPV – ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO

Fondata nell’ottobre 1966, in oltre 50 anni di attività l’Orchestra di Padova e del Veneto si è affermata come una delle principali orchestre italiane.

Unica Istituzione Concertistico-Orchestrale attiva in Veneto, l’OPV realizza circa 120 tra concerti e recite d’opera ogni anno, con una propria Stagione a Padova, concerti in Regione, per le più importanti Società di concerti e Festival in Italia e all’estero.

La direzione artistica e musicale dell’Orchestra è stata affidata a Claudio Scimone (dalla fondazione al 1983), Peter Maag (direttore principale, 1983-2001), Bruno Giuranna, Guido Turchi, Mario Brunello (direttore musicale, 2002-2003), Filippo Juvarra. Nel settembre 2015 Marco Angius ha assunto l’incarico di direttore musicale e artistico.

L’OPV annovera collaborazioni con i nomi più insigni del concertismo internazionale, tra i quali si ricordano S. Accardo, M. Argerich, V. Ashkenazy, R. Chailly, R. Goebel, P. Herreweghe, C. Hogwood, S. Isserlis, L. Kavakos, T. Koopman, A. Lonquich, R. Lupu, M. Maisky, Sir N. Marriner, V. Mullova, O. Mustonen, A.S. Mutter, M. Perahia, I. Perlman, S. Richter, M. Rostropovich, K. Zimerman.

Negli ultimi anni l’Orchestra si è distinta anche nel repertorio operistico, riscuotendo unanimi apprezzamenti in diversi allestimenti di opere di Mozart, Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi e Lehár.

Nella Stagione 2015/2016, su ideazione di Marco Angius, l’OPV ha ospitato Salvatore Sciarrino come compositore in residenza realizzando il primo ciclo di Lezioni di suono, esperienza che si è poi rinnovata nelle Stagioni successive con Ivan Fedele e Giorgio Battistelli. Sempre nel 2016, l’esecuzione integrale delle Sinfonie di Beethoven dirette da Angius nell’ambito del “Ludwig Van Festival” è stata accolta da un eccezionale consenso di pubblico e di critica, confermato nel 2017 con l’integrale delle Sinfonie di Schubert.

L’Orchestra è protagonista di una nutrita serie di trasmissioni televisive per Rai5 oltre che di una vastissima attività discografica che conta più di 60 incisioni per le più importanti etichette.

È sostenuta da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione del Veneto e Comune di Padova.

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